#25

 La guerra dei cinque

Parte 5: Distruzione reciproca assicurata

 

 

Molavia, Europa Orientale.

L’aria gelida della vallata passa dai sistemi di ventilazione interna, rinvigorendo lo spirito dello zingaro. Anni fa, su una montagna innevata all’altro capo del mondo, prese una decisione. Ed è pronto ad arrivare fino in fondo, questa volta.

-Attaccatemi.

Una fiammata di ottocentomila gradi centigradi lo investe, la sua energia deviata in una dimensione di nulla. Un campo di forza invisibile lo sfiora, tagliato da un campo anti-probabilistico. Muscoli di cemento arancione sollevano trentacinque tonnellate di terra molaviana, ridotta a dimensioni sub-nucleari dagli equalizzatori quantistici nascosti nei guanti.

Dietro a tre forze della natura incarnate, una quarta lo guarda negli occhi. Centinaia di strategie vengono analizzate sul momento e testate in una poetica battaglia di intelletti, finte, parate, attacchi e difese.

-Per anni ho aspettato questo, Richards. Per anni ho cercato una soluzione alla eterna partita a scacchi che giochiamo con l’umanità. E siamo giunti alla mossa finale. Tutte le tue difese sono state superate; sono pronto a distruggere ciò che hai di più caro.

-So di quale cose terribili sei capace, Victor. Ne ho abbastanza. Finiamola qui.

-Naturalmente. I due Storm

Le parole del monarca di Latveria sono calme e rilassate come sempre, mentre con largo anticipo si prepara a rispondere all’attacco che i Fantastici Quattro hanno preparato. Lo conosce a memoria. Anni di scontri non sono stati inutili…

La fiamma della Torcia Umana si abbatte su di lui con tutta la devastazione di cui è capace, mentre la Donna Invisibile pensa a proteggere i compagni di squadra.

Il calore è preciso, subdolo. Si insinua in ogni punto debole del campo di forza personale di Destino, implacabile.

-...seguiti da Grimm, mentre Richards avanza dietro le linee nemiche. Quale prevedibilità…

Indebolito dal calore, il campo di forza deve essere mutato per resistere maggiormente alle alte temperature. Richards sa che, per farlo, Destino deve abbassarne la resistenza ai colpi fisici, e la Cosa carica a testa bassa verso di lui, pronto a tirare fuori mesi di rabbia e frustrazione.

Il corpo elastico di Richards gli ha permesso di allungarsi fino al sistema di lancio dei missili, e le sue dita si avvicinano già ai comandi intangibili del sistema di sterminio di massa.

Soverchiato in tutti i campi da uno dei più potenti gruppi di persone del pianeta, Destino si trattiene dal sorridere sotto la maschera. A malapena.

-Il Dottor Destino non ama sporcarsi le mani. Lasciate che vi dimostri perché.

 

Il pugno della Cosa passa attraverso l’immagine di Destino, mentre il suo vero corpo si trova a pochi centimetri di distanza.

-Generatori olografici. Esoscheletro. Stabilizzatori ad alta velocità.

-Il mio pugno della domenica !!!!

-Incrementatori gravitazionali. Raggio immobilizzante. Avversario mentalmente carente.

Il secondo successivo, il già considerevole peso di Benjamin J. Grimm raggiunge le duemila tonnellate, facendolo sprofondare nel terreno.

-Ehi, quello che hai appena sepolto è il mio miglior amico !

La Torcia Umana scende di quota, cercando di distrarre Destino con una serie di acrobazie aeree mentre il calore della sua fiamma sale ancora di più, se possibile.

-Il tuo problema, Storm, è che hai una sola abilità. Victor Von Doom, una in più ad ogni secondo. Cadi.

La fiamma scompare di colpo, e Johnny evita di rompersi l’osso del collo solo perché stava volando a meno di un paio di metri da terra.

-Il fuoco non si spegne…così in fretta… - mormora nello sforzo di restare cosciente.

-Non per la scienza terrestre, ma ho migliorato i sistemi di raffreddamento dei propulsori stellari Skrull. Anche nel limitato ambito di ciò che puoi comprendere sei enormemente surclas-

-Allontanati da mio fratello !!!

Per un breve istante, l’armatura di Destino diventa trasparente. Poi una vera e propria raffica di coltelli di forza invisibile, così taglienti da passare attraverso metri di titanio come se fosse burro fuso, recide i collegamenti agli armamenti interni.

-Ah, la figura materna del gruppo, sempre la più protettiva. Encomiabile, Susan, anche se le nanomacchine kymelliane riprogrammate sono già all’opera.

-Cosa speri di ottenere da tutto questo, Victor ? Sei pazzo, ma non irragionevole. Lanciare testate intercontinentali in grado di liquefare la popolazione non ti aiuterà a conquistare il mondo…

-Le tue deduzioni non sono mai state all’altezza della tua caparbietà, mia cara Susan. Esiste forse uno strumento migliore della paura per dominare i popoli ? Nessuna forza al mondo può difendersi da me. Chi mi seguirà sarà dalla mia parte, chi mi si opporrà non esisterà più.

-Sei malato.

-Al contrario, sono uno dei pochissimi sani di mente.

-Non costringermi a diventare violenta, Victor. Puoi mettere a dura prova i miei campi di forza, ma non sei mai stato in grado di difenderti da loro. Non ne materializzerò uno nella tua testa, ma posso distruggere sistematicamente ogni componente tecnologica nel raggio di chilometri se lo voglio.

-A costo di usare ogni oncia di potere nel tuo corpo, sì, lo faresti. Se durante questa conversazione io non avessi usato una tecnica mistica per importi un comando ipnotico… usa un solo altro campo di forza contro di me, e ne materializzerai inconsciamente un altro nel cervello di ogni membro della tua famiglia.

-E’ un bluff, non faresti mai una cosa del genere. Perché non ti saresti giocato questa carta in tutti questi anni, allora ?

-Io sono Destino. Vale la pena rischiare, Susan ?

-Io…

-Ecco la differenza tra di noi…per ciò che ha importanza, Destino rischia sempre.

Al semplice cenno di un dito, la Donna Invisibile viene immobilizzata da una serie di indistruttibili Bande Scarlatte di Cyttorak. E Destino volta le spalle ai suoi primi avversari.

 

A non molti metri di distanza, il cervello di Reed Richards sta per esplodere. Non per i campi neurali che lo obbligano a recitare mentalmente le prime ottomila cifre del pi greco per non farsi distrarre. Non perché sta cercando di bypassare i controlli transdimensionali più complicati che non abbia già inventato, mentre sono ancora intangibili.

Ma perché, mentre lo fa, non deve nemmeno provare a pensare di correre a salvare la sua famiglia. Finché non sente dei passi sulla neve, dietro di lui.

-Sei davvero pieno di risorse, Richards. Non mi aspettavo sapessi come modificare la struttura delle molecole instabili dei tuoi guanti per interagire con lo spazio fuori di fase dove ho posizionato i miei missili.

-Queste testate sono dirette verso le capitali di quindici stati membri della NATO, Victor. Faranno almeno cinquanta milioni di vittime !

-Cinquantaquattro virgola novecentoventidue, considerando il vento Richards…ovviamente.

-Tutte le forze di difesa del pianeta…e qualcosa di più…ti saranno contro.

-Posso gestirle con facilità.

-Per quanto ? Con quali perdite ? Con quali conseguenze, Victor !? Userai tutto ciò che hai contro di loro, che faranno altrettanto. Sarà una distruzione reciproca assicurata !

-Ti sei interessato alla politica militare, Richards ?

-Mi interesso di cosa è giusto e sbagliato, Victor. Tu hai in mente solo i tuoi obiettivi…

-Quale scelta di parole. Abbiamo da sempre opinioni diverse su cosa è possibile trarre dalla conoscenza del mondo, non è così ? Hai sempre rifiutato il concetto che sapere è potere…

-Se parli del potere di mettere fine alla civiltà umana, non mi è mai interessato. Sono cavi a gel transizionali, questi ? Rimarchevole…

-Dimmi, Richards. Come consideri usare un proiettore di raggi cosmici per trasformare un esercito SHIELD in Cose furiose, senza il loro consenso ?

-L’unico modo per evitare che i tuoi robot li massacrassero !

-Un fine, dunque. Per cui hai sfruttato il tuo intelletto. Capisci perché non ho mai avuto veramente bisogno di infliggere il colpo finale, anche se non mi avete mai veramente sconfitto ? Non ne avevo bisogno. Stai diventando come me, Reed.

-MAI ! Se credi veramente che mi farò distrarre e ti lascerò lanciare questi strumenti di morte…

-Se credi che non cercherò di fermarti…

Reed non smette di lavorare, anche se usa il suo potere per girare la testa di 180° e guardare negli occhi Victor. E’ uno sguardo intenso, di rabbia e rassegnazione e forse, in un angolo remoto della mente di entrambi…sollievo, al pensiero della fine che si avvicina ?

 

Con un solo agile gesto, Destino si libera del mantello regale che gli adornava le spalle, facendolo cadere sul terreno che ha da poco conquistato. I suoi guanti si caricano di energia, e si preparano a scendere furiosamente sul corpo di Reed Richards…

-Ehi Vic, mi sono un po’ perso coi fusi orari, sai che ora è ?

-Cosa… - mormora Destino, mentre un colosso di rabbia e vendetta arancioni si avvicina.

-E’ TEMPO DI DISTRUZIONE !!!!

La piastra pettorale dell’armatura esplode sotto lo sforzo inimmaginabile a cui è sottoposta in un solo colpo. Onde d’urto si propagano in tutto l’esoscheletro interno, un terremoto racchiuso in un guscio umano.

Un pugno guantato si abbatte sulla faccia della Cosa, spaccando un incisivo che non fa in tempo a cadere a terra prima che Destino parli già.

-Io…

Un altro pugno incrina una vertebra, nascosta sotto muscoli inumani.

-…odio…

Una scaglia arancione si stacca dal volto.

-…il suono…

Un pugno colpisce lo stomaco, rompendo qualcosa dentro. Il sangue sputato dalla Cosa macchia ciò che resta della parte superiore dell’armatura.

-…della tua voce…

Due pugni lo colpiscono alla base del cranio con la potenza di un’eruzione vulcanica, costringendolo a piegarsi dal dolore.

-GRIMM !!!

Un diretto frantuma alcune scaglie facciali, rompendo qualche piccolo capillare dell’occhio, e la Cosa è messa K.O.

-Ben ! – grida la Torcia Umana, concentrando la pochissima energia che gli è rimasta in un raggio di calore enormemente concentrato diretto verso Destino, che lo blocca col palmo della mano come se fosse un raggio di luce mentre, con l’altro guanto, rilascia una scarica elettrica ben più che sufficiente a far perdere i sensi al membro più giovane del gruppo.

Destino recupera a fatica la compostezza, mentre l’armatura si ripara istantaneamente ricoprendo la pelle nuda del monarca con un metallo al tempo stesso oscuro e scintillante.

-La rabbia non si addice a un Von Doom. Nemmeno la mia pazienza è infinita, dopotutto. Anche se ho una buona scorta del metallo prometium, forgiato negli Inferi e legato alla mia anima nel Limbo, ed assorbitori cinetici in tutti i miei robot d’assalto. Ritieniti fortunato, Grimm…ho soltanto usato la forza bruta che tu stesso hai mobilitato contro i miei eserciti. Sei fortunato che la mia magnanimità sia assoluta, o ti avrei rotto ogni osso delle mani come un tempo facesti con le mie.

 

Qualcosa colpisce duramente la testa di Victor Von Doom da dietro, nonostante la protezione della più sofisticata armatura sul pianeta. Prima che possa capire come sia possibile, un altro pugno devastante lo colpisce allo stomaco. E gli altri pugni lo colpiscono duramente dove lui stesso ha colpito Benjamin.

-Credi ancora che sia diventato come te, Victor ? Forse non è una fortuna come speravi !

-I guanti… - mormora Victor mentre sputa sangue – invece di modificarli per toccare la materia intangibile… hai fatto sì che fossero intangibili per la mia armatura ma non per la mia carne…affascinante…ma del tutto futile.

Destino afferra il braccio gommoso di Richards, stringendolo con presa titanica ed assicurandosi che non gli possa sgusciare via. Una scarica energetica si trasmette attraverso le molecole instabili, facendo tornare tangibili i pugni di Reed e mandando in tilt i suoi impulsi motori.

-Fisicamente non hai scampo contro di me, Richards, e lo sai fin troppo bene. Ho affrontato quasi ogni singolo super-umano del pianeta per prepararmi a questa battaglia, ed è quasi finita. Ho studiato i tuoi poteri meglio di quanto tu possa mai sperare di fare, testandoli in battaglie approntate esclusivamente per questo. Dove tu hai sempre avuto solo l’intenzione di fermarmi, io mi sono sempre preparato per questo giorno.

-C’è…un modo…per annullare…

-Ovvio che ci sia. Ma io sono sempre un passo davanti a te, Reed, lo sono sempre stato. Il mio è un genio costante, e solo in un paio di occasioni i tuoi “lampi di genio”, come li definirebbero gli stolti, mi hanno causato qualche trascurabile difficoltà strategica. Ma finisce qui. Non hai nulla per fermarmi. Ma… potrei sbagliarmi.

Destino molla la presa, lasciando che il corpo esanime di Reed si accasci al suolo. Ad un cenno, il mantello si solleva da terra e si avvicina a lui, e come se fosse dotato di vita propria…come la sua armatura…gli si appoggia delicatamente, compostamente, sulle spalle metalliche.

-Destino vuole darti una possibilità, Richards. Computer, ritrasferire materiale bellico nell’universo materiale. Disattivare tutte le protezioni. Annullare il blocco temporale. Cancellare tutti i codici di sicurezza, autorizzazione: Destino.

-Victor…sei ancora in tempo per fermarti…

-E tu sei ancora in tempo per fermare me, Reed. Basta premere un pulsante per causare la terza guerra mondiale, e basta premerne un altro per evitarla. Li avrai già individuati, certo. Impiegherò cinque secondi per arrivare alla tastiera. In condizioni ottimali, te ne basterebbe mezzo per fare altrettanto da quella posizione. Ho calcolato la durata degli effetti di quel raggio con precisione assoluta. Svaniranno precisamente mezzo secondo prima che tu raggiunga il pulsante che può salvare il mondo così come tu lo conosci.

-Non puoi affidare il pianeta ad un calcolo, Victor…tutti possono sbagliare…

-No, tu puoi, Richards. Tu puoi sbagliare i calcoli di un lancio stellare. Tu puoi essere così geloso del genio altrui da sabotare un cruciale esperimento universitario.

-Mio dio…dopo tutti questi anni…dopo tutto ciò che ci è successo…tutto si basa ancora su quello…

-Se posso veramente sbagliare, Richards, allora il tuo mondo continuerà. Se avrò ragione, il mondo apparterrà al Dottor Destino. Tutta questa guerra si riduce a cinque secondi, Reed. Che vinca il migliore.

Al primo passo di Victor, Reed sente il proprio cuore esplodere. Un secondo dopo, avverte gli effetti del raggio che cominciano a svanire…come si aspettava.

I calcoli di Destino sono spietati come le sue strategie, implacabili come i suoi colpi.

Nell’attesa, Reed riflette. Analizza ogni singola parola che abbia mai sentito dire da Destino della sua vita; collega indizi, sospetti, teorie e speculazioni.

Tiene la mente impegnata per essere pronto a scattare con tutta la velocità di cui è capace nel momento preciso in cui potrà farlo.

Ed il momento arriva. Destino è davanti ai comandi di lancio. La sua mano è pronta a scendere sul comando principale…e…

Victor Von Doom preme esattamente lo stesso pulsante di Reed Richards, nel medesimo istante.

 

Molavia, Europa Orientale.

In mezzo alla valle innevata, gli agenti dello SHIELD si riprendono dalla battaglia più incredibile della loro vita. I Vendicatori si rialzano dopo aver subito il più pesante scacco da quando si sono dati il loro nuovo ordine.

Benjamin Grimm, Susan Richards e Johnny Storm si rimettono dolorosamente in piedi, dopo la più umiliante lotta che possano ricordare.

Reed Richards resta immobile, come se il tempo si fosse congelato. I suoi occhi spalancati sono fissi sul quadro di comando dei missili.

-Victor…

-Spiegami cosa ho fatto, Richards.

-Hai annullato il lancio… e distrutto il contenuto delle testate. Sono inerti…inoffensive…

-Ora spiegami cosa ho fatto realmente.

-Hai…hai…vinto ?

-Nel prendere possesso di questa terra, mi sono dimostrato superiore nella politica. Nell’eliminare le vostre forze, mi sono dimostrato superiore nella strategia. Nello sconfiggervi e rimandarvi dal fango da cui provenite con i pugni e con i denti come ogni regnante dovrebbe fare, mi sono dimostrato superiore nella forza. Nel prendere una tua invenzione e trasformarla in un’arma che solo io potessi comprendere e neutralizzare, mi sono dimostrato superiore nella tecnica. Nel giostrare la nostra decennale partita a scacchi con il mondo, mi sono dimostrato superiore nell’intelletto. Nell’instillare dubbi sull’operato dei Fantastici Quattro, dei Vendicatori, dello SHIELD e delle Nazioni Unite, mi sono dimostrato superiore nella leadership. Ma soprattutto… Reed… nel farti mandare al massacro le persone a cui tieni di più al mondo quando tutti sapevate che non avrei mai scatenato una guerra mondiale senza motivo… nell’averti fatto capire che, a volte, il fine giustifica i mezzi… e nell’aver saputo quando era saggio smettere…mi sono dimostrato superiore nella comprensione dell’animo umano.

-Victor… sei arrivato a un istante dal cancellare tutta la vita sulla Terra… solo per dimostrarti migliore di me !?

-Ed ho VINTO. Non è necessario che tu lo ammetta…io lo so. E’ talmente chiaro da non aver bisogno di altre spiegazioni. Sei stato il miglior avversario che io abbia mai avuto, Richards. Destino in persona si congratula. Ora… non mi sei più di alcun interesse. Vivi, muori, seguimi o contrastami; non ha più importanza, per me. Né la tua famiglia mi interessa più. Né gli stolti alleati che ti sei scelto. Nemmeno questa terra…riprendetela. Ridatela ai molaviani, per quel poco che gli servirà. Un giorno saranno comunque miei sudditi, come il resto del pianeta.

-E finisce così ? Dammi una sola ragione perché non dovremmo continuare a combatterti, Victor…

Destino lo guarda negli occhi, e Reed ha un brivido. Ha già visto Destino guardare qualcuno in quel modo…è come guarda chiunque altro al mondo. Chiunque che non sia Destino. Chiunque non importi. Chiunque non sia che una pulce al suo cospetto…e Reed capisce. Capisce che Victor aveva ragione… è davvero superiore a lui nella comprensione dell’animo umano. E se l’umanità è sempre stato quello che li ha fatti vincere contro di lui…

-D’accordo, Victor. Ho capito. Abbiamo vinto. La guerra è finita…ci arrendiamo.

 

Il Dottor Destino si allontana, teleportando via con sé tutta la tecnologia latveriana ad eccezione dei missili, che si volatizzano senza lasciare nessuna traccia registrabile.

Nessuno dei Vendicatori dirà una sola parola ad uno dei Fantastici Quattro per le ore successive. Ma Reed riconoscerà lo sguardo che gli viene riservato… lo ha visto per anni negli occhi di Destino. Forse si è fatto dei nuovi nemici, con questa guerra.

I soldati SHIELD vengono curati sul campo e portati via con la massima cura. I cadaveri saranno seppelliti con i massimi onori, ma le loro famiglie non sapranno mai come sono realmente morti o perché.

Le Nazioni Unite non avranno mai le prove dei missili. La Molavia tornerà in mano al suo governo legittimo. La settimana successiva scoppierà una guerra civile.

La prima mossa del governo provvisorio sarà forgiare un’alleanza con Latveria.

 

Quella sera, al Four Freedoms Plaza, atterra la Fantasticar. Susan appoggia una mano sulle spalle di Reed, mentre Johnny e Ben si tengono in disparte, meditando di restare da soli…prima di decidere che il gruppo ha bisogno di loro più che mai.

-Hai fatto la cosa giusta, Reed – lo consola Susan – Se fossimo restati a continuare la guerra ci sarebbero stati altri morti. Non credo davvero che Destino non cercherà più di ucciderci, ma anche se fosse…la prossima volta lo fermeremo.

E sotto gli sguardi comprensivi dei suoi compagni di squadra, Reed non resiste più. Le lacrime iniziano a scendergli dagli occhi, e la sua voce è strozzata.

-Lo sapevo…sapevo dall’inizio che Victor non faceva sul serio. Sapevo che voleva dimostrarsi superiore… ma se ne sarebbe accorto subito, se ve lo avessi detto. E’ stato…ho dovuto rischiare il pianeta…per la sua presunzione… ero certo che si sarebbe considerato superiore a me anche nel comprendere l’animo umano…

-Ed avevi ragione ! – risponde, inaspettatamente, Johnny – Reed, gli hai impedito di causare la terza guerra mondiale ! Lo hai battuto !

-Non capite…cosa sono stato costretto a fare !? Ho ingannato e manipolato tutti…sono andato contro tutto ciò in cui credevo… solo per fermarlo. Aveva ragione… che Dio mi perdoni, aveva ragione… avevo solo un obiettivo in mente… liberarmi di lui… e niente e nessuno poteva interferire. Mio Dio, sono diventato come lui… sono diventato come lui…

 

Latveria. Ci suoni tuoni, lampi e fulmini, come ha ordinato che fosse. Nel castello medievale, luogo più tecnologicamente avanzato del Sistema Solare, si respira aria di cambiamento.

Nella sua armatura, lontano dal resto del mondo, Victor Von Doom è felice. Il fuoco si scatena nel caminetto, illuminando la stanza insieme ai tuoni… gli stessi che hanno accompagnato la sua nascita, e che ora segnano la sua vittoria.

L’anima dell’amata madre è stata da lungo tempo liberata dalle infernali mani di Mefisto. Reed Richards è morto… distrutto e trasformato in qualcosa che più lo aggrada. Il torto che ha sfigurato il suo bel viso è stato raddrizzato…ora Richards è stato ferito in un modo ben più grave, ben più atroce. Giustizia è stata fatta.

Victor Von Doom è felice. Vorrebbe urlarlo ai tuoni che ha scatenato sul suo paese, pronto a fare altrettanto su larga scala. Vorrebbe esultare, gridare di gioia… ma è Destino. E si limita a lasciare ai posteri una frase che ha atteso troppo a lungo di poter dire…

-Immagino di poter solo conquistare il mondo, adesso. Presto…

 

CONTINUA ?

 

Note

Numero conclusivo della saga, oltre che anniversario di tutto rispetto per una delle serie più sfortunate di Marvel IT per quel che riguarda la stabilità degli scrittori e la regolarità delle uscite.

Vi avevamo promesso uno scontro Destino-FQ diverso da tutti quelli che avete visto negli ultimi quarant’anni, e speriamo di esserci riusciti.

Giusto il tempo per un paio di osservazioni “tecniche”…nel caso ve ne foste dimenticati, sullo sfondo di questo episodio ci sono War Machine, Photon, Deathlok ed Iron Man, che ritrovate naturalmente sulle serie MIT Vendicatori e (ma guarda un po’) Iron Man.

E per quelli tra di voi che hanno troppa memoria per il loro bene, Destino si è veramente procurato un’armatura mistica nel Limbo, in numeri di Excalibur pubblicati tempo fa su Wolverine della Play Press. Per gli altri…è Destino. Può farlo e basta.

Excelsior !